Il licenziamento senza giusta causa in alcuni frangenti può rientrare tra i casi di infedeltà professionale, ovviamente di sfumature ce ne sono tante, a volte i dipendenti interpretano a modo loro determinate situazioni, quindi sarebbe opportuno porre maggior attenzione a riguardo.
In molti casi il licenziamento in tronco senza giusta causa avviene quando il dipendente ha in un certo senso violato determinate norme, ci si concentra soprattutto sulla violazione del contratto collettivo nazionale, così come anche ad aspetti del regolamento aziendale interno.
Che sia dalla parte dell'azienda, così come anche del lavoratore stesso, l'Investigatore Privato può dare una grossa mano; non basta la parola dell'uno o dell'altro per stabilire chi possa aver ragione, servono studi molto più approfonditi e ben strutturati.
Ecco dunque che un dipendente può benissimo non accettare tale decisione ed avviare un ricorso per licenziamento senza giusta causa, perchè tutto sommato è sicuro e sostiene di non aver fatto nulla che possa violare determinate norme, non merita quindi il licenziamento, ed in molti casi non ha avuto nemmeno medo di poter dire la sua.
Cosa può succedere a questo punto?
Succede che il dipendente può ricevere un'indennità di licenziamento senza giusta causa, ma al tempo stesso, se ha le idee ben chiare, ed è sicuro di non aver commesso alcun errore, deciderà sicuramente di fare causa alla sua azienda, con ottime possibilità di poter vincere.
Al momento esistono alcune normative che non lasciano spazio a vaghe interpretazioni, proprio queste ci permettono anche di effettuare un calcolo per eventuali indennità, in particolar modo si deve fare una distinzione tra:
· Retribuzione Globale: si fa riferimento a quella relativa all'ultima busta paga, qui ovviamente si va ad aggiungere anche la tredicesima, nei casi in cui è prevista si aggiungerà anche la quattordicesima ed il TFR.
· Retribuzione per il calcolo del TFR: parliamo in questo caso di una retribuzione mensile, indicata sulla busta paga, dove eventuali maggiorazioni sono riferite solo alla tredicesima e dove è previsto anche alla quattordicesima.
Per chi ancora non lo sapesse l'articolo 18 appartiene per l'appunto allo Statuto dei Lavoratori, ed è una norma che prevede determinate tutele nei licenziamenti illegittimi, ovviamente negli anni qualcosa è cambiato, tanto che al giorno d'oggi essa è il frutto della riforma Fornero del 2012.
Evitiamo però di confonderci, in molti pensano che l'articolo 18 faccia ormai parte del passato e che sia stato abrogato, ovviamente non è così, ma è stato in parte modificato, perchè segue la scia del contratto a tutele crescenti.
E' chiaro che prima della riforma Fornero l'articolo 18 era differente, decisamente più semplificato sotto svariati punti di vista, inoltre se si parlava di tutela, questa era unica per tutti, non vi erano molte sfaccettature, la norma era quella e veniva seguita così com'era.
Nella vecchia legge in caso di licenziamento senza giusta causa, che si parlava di imprese con più di 15 dipendenti, o se si parlava di reltà presenti all'interno del territorio nazionale e con più di 60 dipendenti, ecco cosa era previsto:
· Il ritorno al proprio posto di lavoro;
· Un cospicuo risarcimento, perchè stiamo pur sempre parlando di un danno ricevuto e l'ammontare deve avere un importo pari alla retribuzione mancata, che va quindi dal giorno del licenziamento a quello in cui il dipendente è stato integrato nuovamente.
Il licenziamento in tronco senza giusta causa non può essere contemplato, si tratta di una forma del tutto illegittima, proprio perchè a sostenerlo non ci sono cause reali, tangibili.
La giusta causa viene quindi a mancare e per tale viene definito l'evento che rende impossibile la continuazione di un rapporto lavorativo, che sia temporaneo o in altre forme; ho seguito molti casi in anni ed anni di attività, amo aggiornarmi a riguardo e posso offrirti tutto il mio supporto!
Se rientri in una di queste casistiche non esitare, ti aiuterò da subito.
- Massimiliano Altobelli -
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